Palazzo Linari Bellei

Palazzo Linari Bellei è situato in via Naborre Campanini, nel centro storico della città.

Note storiche

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La storia del palazzo è legata alla famiglia Sessi, nobili e ghibellini di origine longobarda. Secondo i documenti, già nel 1391, i Sessi possedevano una “Domus Magna”, ovvero una dimora signorile sita nell’area tra via Emilia Santo Stefano, vicolo Trivelli, via San Rocco e via Campanini.

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La proprietà venne ampliata nel corso del ‘400 comprendendo la torre in vicolo Trivelli.
Nel secolo successivo si assiste quindi a una spartizione del palazzo tra gli eredi della famiglia Sessi, seguita dall’intervento di edificazione del Palazzo Nuovo nel 1520.

Nel 1790, i Linari, famiglia toscana dedita al commercio delle spezie, acquisteranno l’intera proprietà.

Il Palazzo visto da via Campanini
Facciata interna.

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Architettura

Palazzo Linari Bellei costituisce uno splendido esempio di architettura civile cinquecentesca.
L’edificio presenta murature in cotto a facciavista, con scarpa poco accentuata al pianterreno. Da notare, le pietre angolari in Bugnato, visibili nell’angolo sulla via Emilia, che segnano il limite della città romana di età repubblicana.

Facciata su via Emilia con pietre angolari.

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All’interno, sale e ambienti sono decorati con affreschi dello scenografo Domenico Menozzi detto il Vignoletta (Reggio Emilia 1777 – Milano 1841), dal pittore Prospero Minghetti (Reggio Emilia 1786-1853) e da Domenico Carnevali (Reggio Emilia 1778 – 1842).

Stanza del piano ammezzato in angolo tra via Emilia e via Campanini (Ph: Marco Ravenna).

 

Stanze passanti al piano ammezzato con sopraporte a festoni di fiori e frutta (Ph: Marco Ravenna).

 

Soffitto della stanza della caccia al piano ammezzato (Ph: Marco Ravenna).

 

Particolare della stanza della caccia (ph: Marco Ravenna)

 

Soffitto della stanza dello zodiaco al piano ammezzato (Ph: Marco Ravenna).

 

 

 

 

 

 

All’interno, il piano nobile custodisce un  ampio salone con soffitto a Cassettoni con formelle in legno decorate con Grottesche, mascheroni, mostri e motivi araldici.

Salone maggiore.

Il palazzo è stato recentemente oggetto di un importante lavoro di restauro e manutenzione a cura di Zamboni Associati Architettura finalizzato a recuperare e valorizzare tutte le testimonianze delle diverse fasi edilizie.

 

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