Palazzo Ducale, Palazzo Salvador Allende

Il Palazzo Ducale, oggi Palazzo Salvador Allende, si trova in Corso Giuseppe Garibaldi, 55-59, a Reggio Emilia. 

Note storiche

Nel cuore del centro storico di Reggio Emilia, lungo l’elegante viale di Corso Garibaldi, si affaccia il Palazzo Ducale. L’edificio sorge di fronte alla monumentale Basilica della Beata Vergine della Ghiara, collocandosi in una zona che un tempo era caratterizzata dal convento di San Pietro Martire e da un insieme di edifici medievali.

 

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Il palazzo è uno degli elementi urbani che meglio raccontano il passaggio della città da assetti medievali e religiosi verso la forma moderna della città-rinascimentale e tardo-settecentesca. Il Palazzo assume la sua forma attuale proprio alla fine del Settecento: nel 1783, per decreto del duca Francesco III d’Este, venne deciso l’abbattimento del monastero di San Pietro Martire e l’edificazione di un nuovo “Palazzo di Governo” della città. Il progetto fu affidato all’architetto Pietro Armani. Nel 1786, l’edificio era sostanzialmente completo e poco dopo iniziò la sua funzione istituzionale. Successivamente, nel 1814, fu offerto dalla città al duca Francesco IV d’Asburgo‑Este come sua residenza a Reggio. Nel corso dell’Ottocento e del Novecento l’edificio viene destinato a sedi pubbliche (Prefettura, Provincia) e subisce diverse sistemazioni sia esterne che interne, arrivando a inglobare strutture preesistenti come l’oratorio di S. Liberata.

 

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Architettura

L’edificio si presenta con una facciata neoclassica, sobria ed imponente, che si estende lungo Corso Garibaldi. Il grande volume fu concepito come palazzo di rappresentanza e governo: tre corti interne, una serie articolata di ambienti che si sviluppano su più piani e un’impostazione che privilegia la solennità ma anche la chiarezza degli assi architettonici.

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Nel 1911, vennero compiuti lavori che modificarono sistemazioni interne ed esterne, tra cui l’incorporazione dell’oratorio di S. Liberata nel corpo del palazzo. La facciata, il ritmo delle finestre, la regolarità degli elementi decorativi riflettono lo stile e la misura degli edifici pubblici nei tardi decenni del Settecento, in cui si afferma il gusto neoclassico anche nelle residenze ducali.

 

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Interni

Varcata l’entrata e oltre i cortili, l’interno del Palazzo riserva ambienti di rappresentanza che conservano decorazioni pittoriche e a tempera di rilievo. In particolare, si segnalano i decori di Vincenzo Carnevali e Prospero Minghetti, che lavorarono in alcuni ambienti del piano nobile.

 

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All’interno del Palazzo, si trova l’appartamento di rappresentanza dove si trovano quattro scene allegoriche: “Venere e Cupido”, “La Musica”, “La Primavera”, “La Psiche”, realizzate da Domenico Marchelli (1763-1832). Altri ambienti conservano le decorazioni di Carnevali.

Questi ambienti non sono semplici stanze: sono “palcoscenici” della rappresentanza ducale, destinati a cerimonie, udienze, incontri con la città e gli amministratori. Le decorazioni pittoriche, allegoriche e mitologiche, sottolineano la funzione simbolica del potere: la bellezza serve a dare autorità, a comunicare un ideale di governo illuminato.

All’interno la distribuzione spaziale privilegia la successione di ambienti con passaggi che conducono dalla scala di rappresentanza ai saloni, connessi agli uffici e alle stanze del comando. Le tre corti interne operano anche come filtro tra gli spazi esterni cittadini e la centralità della residenza.

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