La Torre di San Prospero è situata in piazza San Prospero, accanto alla Basilica.
Note storiche
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Nulla di certo è stato tramandato sulla torre campanaria dell’antica Basilica di San Prospero, se non la sua ubicazione, che doveva coincidere con quella odierna. Sebbene mai terminata, la torre è una delle opere più significative del pieno rinascimento a Reggio Emilia. La costruzione ha avuto inizio nel 1535-36, per opera dei fratelli Roberto e Alberto Pacchioni.
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I fratelli Pacchioni furono aiutati dal padre Leonardo, e successivamente dal nipote Bernardino detto il Bologna.
Per il rivestimento lapideo venne incaricato il reggiano Cristoforo Ricci detto Rossino.
Nel 1538, Rossino e Alberto Pacchioni si recano a Mantova da Giulio Romano per chiedere consulenza. Probabilmente, in questa occasione, il grande architetto consegna ai due il disegno della torre di San Prospero.
Il cantiere della torre conosce molti rallentamenti, a causa delle difficoltà di reperimento e messa in opera dei materiali lapidei.
Alla morte del Rossino, nel 1555, lo stato di avanzamento dei lavori vede concluso il secondo ordine, mentre il terzo, di tipo corinzio, verrà completato da Prospero Clementi e da Alberto Pacchioni che portano avanti il cantiere fino al decisivo abbandono intorno al 1575.
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Architettura
Il progetto della torre, con alto basamento ottagonale, doveva prevedere quattro ordini: dorico, ionico, corinzio e uno composito, ma solo i primi tre sono stati realizzati.
L’apporto costruttivo di Giulio Romano è rintracciabile soprattutto nei nicchioni a valve di conchiglia, che costituiscono dei veri e propri riferimenti a Palazzo Te di Mantova e a Villa Madama a Roma.
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