La Chiesa dei Santi Girolamo e Vitale è un monumento artistico e un luogo di culto situato nel centro della città di Reggio Emilia circondato da un’atmosfera di serenità e tranquillità.
Note storiche
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Nel novembre del 1443, i confratelli dell’Ordine francescano osservante, fondato da Fra’ Bartolomeo da Parma, acquistarono la cappella e l’Orto di S. Vitale.
Due anni dopo, il vescovo di Reggio consacrò la chiesa e il nuovo altare, dandogli il nome dei Santi Girolamo e Vitale Martire (nome assunto in seguito anche dalla confraternita).
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L’edificio è stato progettato dall’architetto Gaspare Vigarani e realizzato dai capomastri Girolamo Beltrami e Francesco Mori, incaricati da Simone Resti nel 1646; l’intento era quello di fondare un luogo di raccoglimento, di condivisione e incontro per i pellegrini.
La struttura racchiude quattro edifici sacri: l’atrio con la “Scala Santa”, l’Oratorio di San Vitale, la Rotonda dedicata ai Santi Simone e Giuda (all’interno della quale sono presenti statue e reliquie di altri santi), la Cripta (che contiene la riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme).
Questa complessa struttura simboleggia il cammino eseguito da Cristo durante la Passione, ripercorrendone le tappe dal trasporto della croce, alla morte, fino ad arrivare alla Resurrezione.
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Architettura
L’aspetto della chiesa non è tradizionale: la facciata in mattoni rossi fa pensare a un palazzo in stile barocco. I visitatori più attenti noteranno, però, il crocifisso apposto sopra la porta principale, indicatore della sacralità del luogo.
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L’intento del Vigarani era quello di progettare una chiesa che richiamasse le quattro tappe fondamentali degli ultimi tre giorni prima della Resurrezione di Cristo.
Per entrare infatti è necessario percorrere il giardino pieno di ulivi che richiamano fortemente l’episodio del Venerdì Santo descritto nella Bibbia.
La chiesa a è stata oggetto di una recente opera di restauro a cura dell’arch. Paolo Bedogni.
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L’atrio
La struttura presenta un porticato scandito da tre archi, ognuno di questi situato in corrispondenza di una scala.
Dall’atrio, quindi, partono tre scale; quella centrale viene chiamata Scala Santa ed è composta da ventotto gradini, che durante la tradizione del Venerdì Santo vengono percorsi in ginocchio dai fedeli in segno di penitenza simulando il doloroso percorso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota.
Le due scale laterali sono quelle che vengono comunemente utilizzate durante il resto dell’anno, anch’esse come la Scala Santa conducono all’oratorio di S. Vitale.
La cripta
La chiesa di San Girolamo comprende una cripta avente due cappelle tra loro adiacenti, dedicate l’una a S. Francesco e l’altra a S. Maria Goretti.
Dalla cripta, scendendo le scale, si arriva al Santo Sepolcro dove sono presenti quadri raffiguranti le tappe della via Crucis.
Nel 1600 un membro della confraternita, Ippolito Pratonieri, di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, riportò un disegno e le misure del Santo Sepolcro di Gerusalemme e volle riprodurlo all’interno di questa Chiesa.
La Rotonda
La chiesa, detta “la Rotonda”, porta anche il nome di “Chiesa degli angeli e dei Santi” per le decorazioni che presenta, tra cui gli affreschi della cupola, in cui viene rappresentato il Paradiso.
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L’ingresso regala a chi la visita la visione maestosa delle statue dei Santi reggiani, S. Girolamo, S. Vitale, S. Simone, S. Daria, S. Lorenzo, S. Grisante, S. Taddeo, S. Giacomo Minore. A fianco delle statue sono presenti delle urne, nelle quali venivano conservate le reliquie del Santo (oggi poste nella chiesa di S. Filippo).
La Rotonda è stata interamente realizzata in stucco, materiale successivamente colorato. Appare rilevante un maestoso altare, nel quale è conservata la reliquia di S. Stefano con i sigilli originali. Nella parte superiore, cattura l’attenzione il Matroneo.
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L’oratorio
È il vero fulcro della vita spirituale in quanto qui i confratelli si raccoglievano per i momenti di preghiera e scambio con la comunità. La sala è circondata da sette ampie finestre che rendono l’ambiente molto luminoso. La Pala del Procaccini del 1598 è stata sostituita dalla copia oggi visibile dietro l’altare (l’originale si trova oggi a Modena).
Photogallery
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